giovedì 27 marzo 2014

CORDOBA 3

Una Moschea ed una Cattedrale, due luoghi di culto diversi all’interno del medesimo monumento. Non essendo uno storico ne tantomeno un critico non sono in grado di dissertare sulla contrapposizione dei connotati artistici generati dalle differenti culture religiose, posso solo esprimere la mia personale percezione dei luoghi che ho visitato trasferendone l’immagine nel mio carnet : da una parte il senso di uno spazio fluido dove le linee di fuga che lo contengono non si concentrano mai verso un unico punto, dall’altra un’unica geometria radiale che determina una visione statica e trascendentale dello spazio.






martedì 25 marzo 2014

CORDOBA 2

 2 ) Quando Abd Al-Rahaman I fece costruire le prime 11 campate della moschea sul sito di una chiesa visigota l’architetto di corte, tra i primi fautori della sostenibilità ambientale, decise di utilizzare le colonne del vecchio tempio e di qualche altro nelle vicinanze al fine di evitare dispendiosi ed inquinanti trasporti da cave remote. Poichè le colonne recuperate erano troppo corte disegnò  un sistema geniale di doppi archi sovrapposti per tenere alta la copertura; con questa semplice idea avrebbe connotato per sempre la leggerezza della struttura  e la dinamicità dello spazio interno. La replica costante di questi elementi portanti, in base ad un’unica geometria seriale, ha consentito a quel tempo una forma di semiprefabbricazione dei suoi componenti ed una velocizzazione dei tempi di cantiere, un insegnamento che ai nostri giorni andrebbe riproposto costantemente. Sul piano estetico decise di colorare questi archi di bianco e rosso a fasce alternate, Nouvel li avrebbe fatti tutti rossi e Siza tutti bianchi ma avrebbero sbagliato entrambi. Nel corso dei due secoli successivi tutti gli ampliamenti hanno fatto riferimento alla  medesima formula stilistica,  oggi la moschea contiene 850 colonne e 425 archi sovrapposti bianchi e rossi.













domenica 23 marzo 2014

CORDOBA 1



1 ) Dopo Granada con un autobus mi sono trasferito a Cordoba. Due ore e mezzo di viaggio attraverso l'Andalusia. La Mezquita mi è apparsa mentre attraversavo a piedi il ponte romano sul Guadalquivir, aveva un riflesso dorato che si riverberava su tutto il resto. Sapevo molte cose di questo monumento, massima espressione dell'architettura arabo islamica in europa. L'inizio della sua costruzione nel 785 d.c. e tutti gli ampliamenti che si sono succeduti nei secoli con un'unità di linguaggio che ha dell'incredibile, fino a quando nel 1523 Carlo V non vi ha fatto planare al suo interno, come un'astronave, una cattedrale rinascimentale. In seguito sembra se ne fosse pentito dicendo : " abbiamo distrutto una cosa unica al mondo per mettere al suo posto una cosa che si può vedere dappertutto ". La mia formazione professionale mi ha aiutato molto per descriverne l'evoluzione sul mio carnet di viaggio.