mercoledì 4 giugno 2014
LINO LACEDELLI
Lino Lacedelli raggiunse la cima del K2 alle sei del pomeriggio del 31 luglio 1954 assieme ad Achille Compagnoni. L'impresa gli costò la perdita di una falange del dito pollice in seguito al congelamento delle mani. Ci furono ombre sull'impresa dovute al ruolo fondamentale e non riconosciuto ufficialmente di Walter Bonatti che riuscì a stento a rifornirli delle bombole di ossigeno, senza le quali allora non sarebbero potuti arrivare in cima. Per far ciò Bonatti e lo sherpa Mahdi rischiarono la vita costretti a bivaccare una notte intera a 8.000 metri su un gradino di ghiaccio. Alla fine dei suoi anni Lacedelli onestamente riconobbe questo contributo essenziale e il rischio al quale fu sottoposto Bonatti dichiarando in un'intervista : " Ho raccontato tutta la verità, quella notte Bonatti non trovò il nono campo perché l’avevamo montato in un luogo diverso da quello concordato; Compagnoni aveva voluto così, io avevo insistito per non muoverci più, non sono riuscito a convincerlo; sono andato in colpa anch’io, ma lì per lì non avevo capito che lui non voleva essere raggiunto da Bonatti. "
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